Accordo
tra la Santa Sede e la Repubblica federale del Brasile
sullo
Statuto Giuridico della Chiesa Cattolica in Brasile
La Santa Sede e la Repubblica
Federale del Brasile, d’ora in avanti denominate Alte Parti Contraenti;
Considerando che la Santa
Sede è la suprema autorità della Chiesa Cattolica, regolata dal Diritto Canonico;
Considerando le relazioni
storiche tra la Chiesa Cattolica e il Brasile e le loro rispettive responsabilità al servizio della
società e del bene integrale della persona umana;
Affermando che le Alte Parti
Contraenti sono, ciascuna nel proprio ordine, autonome, indipendenti e sovrane e cooperano per l’edificazione di una
società più giusta, pacifica e fraterna;
Basandosi la Santa Sede sui documenti del Concilio Vaticano II e sul Codice di
Diritto Canonico, e la Repubblica Federale del
Brasile sul suo ordinamento giuridico;
Riaffermando l’adesione
al principio, internazionalmente riconosciuto, di libertà religiosa;
Riconoscendo che la Costituzione
brasiliana garantisce il libero esercizio dei culti religiosi;
Animati dall’intenzione
di rafforzare e incrementare le mutue relazioni già esistenti;
Hanno convenuto quanto segue:
ARTICOLO 1
Le Alte Parti Contraenti continueranno
ad essere rappresentate, nelle loro relazioni diplomatiche, da un Nunzio Apostolico accreditato presso la Repubblica Federale del Brasile e da un Ambasciatore del Brasile accreditato
presso la Santa Sede, con le immunità e garanzie assicurate
dalla Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche, del 18 aprile 1961, e dalle altre norme internazionali.
ARTICOLO 2
La Repubblica Federale del Brasile, sulla base del diritto di libertà religiosa, riconosce alla Chiesa Cattolica il diritto di svolgere la sua
missione apostolica, garantendo l’esercizio pubblico delle sue attività, in conformità con l’ordinamento giuridico
brasiliano.
ARTICOLO 3
La Repubblica Federale del
Brasile riafferma la personalità giuridica della Chiesa Cattolica e di tutte le Istituzioni Ecclesiastiche che posseggono
tale personalità secondo il diritto canonico, a condizione che non contrasti con il sistema costituzionale e le leggi brasiliane,
quali: Conferenza Episcopale, Province Ecclesiastiche, Arcidiocesi, Diocesi, Prelature Territoriali o Personali, Vicariati
e Prefetture Apostoliche, Amministrazioni Apostoliche, Amministrazioni Apostoliche Personali, Missioni Sui Iuris, Ordinariato
Militare e Ordinariati per i Fedeli di Altri Riti, Parrocchie, Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica.
§ 1º. La Chiesa Cattolica
può liberamente creare, modificare o estinguere tutte le Istituzioni Ecclesiastiche menzionate nel caput di questo articolo.
§ 2º. La personalità giuridica
delle Istituzioni Ecclesiastiche sarà riconosciuta dalla Repubblica Federale del Brasile mediante l’iscrizione nel rispettivo
registro dell’atto di creazione, nei termini della legislazione brasiliana; è vietato all’autorità pubblica di
negare il riconoscimento o la registrazione dell’atto di creazione. Devono essere annotate anche tutte le eventuali
modifiche che tale atto dovesse successivamente ricevere.
ARTICOLO 4
La Santa Sede dichiara che
nessuna circoscrizione ecclesiastica del Brasile dipenderà da un Vescovo la cui sede sia fissata in territorio straniero.
ARTICOLO 5
Le persone giuridiche ecclesiastiche,
riconosciute nei termini dell’articolo 3, che, oltre ai fini religiosi, perseguano finalità di assistenza e solidarietà
sociale, svolgeranno la propria attività e godranno di tutti i diritti, immunità, esenzioni e benefici attribuiti agli enti
con fini di analoga natura previsti nell’ordinamento giuridico brasiliano, a condizione che siano osservati i requisiti
e gli obblighi previsti dalla legislazione brasiliana.
ARTICOLO 6
Le Alte Parti riconoscono
che il patrimonio storico, artistico e culturale della Chiesa Cattolica, così come i documenti custoditi nei suoi archivi
e biblioteche, costituiscono parte rilevante del patrimonio culturale brasiliano, e continueranno a cooperare per salvaguardare,
valorizzare e promuovere la fruizione dei beni, mobili e immobili, di proprietà della Chiesa Cattolica o di altre persone
giuridiche ecclesiastiche, che siano considerati dal Brasile come parte del patrimonio culturale e artistico.
§ 1º. La Repubblica Federale
del Brasile, nel rispetto del principio di cooperazione, riconosce che la finalità propria dei beni ecclesiastici menzionati
nel caput di questo articolo deve essere salvaguardata dall’ordinamento giuridico
brasiliano, senza pregiudizio di altre finalità, che possano scaturire dalla loro natura culturale.
§ 2º. La Chiesa Cattolica,
consapevole del valore del suo patrimonio culturale, si impegna a facilitare l’accesso al medesimo per tutti coloro
che vogliano conoscerlo e studiarlo, salvaguardate le sue finalità religiose e le esigenze della sua protezione e di tutela
degli archivi.
ARTICOLO 7
La Repubblica Federale del Brasile assicura, nei termini del suo ordinamento giuridico, le misure necessarie per garantire la protezione dei
luoghi di culto della Chiesa Cattolica e delle sue liturgie, simboli, immagini e oggetti cultuali, contro ogni forma di violazione,
disprezzo e uso illegittimo.
§ 1º. Nessun edificio, dipendenza
o oggetto adibito al culto cattolico, nel rispetto della funzione sociale della proprietà e della legislazione, può essere
demolito, occupato, trasportato, ristrutturato o destinato dallo Stato e da enti pubblici ad altro fine, se non per necessità
o utilità pubblica, o per interesse sociale, nei termini della Costituzione brasiliana.
ARTICOLO 8
La Chiesa Cattolica, in vista del bene comune della società brasiliana, specialmente dei cittadini più bisognosi, si impegna, osservate le
esigenze di legge, a dare assistenza spirituale ai fedeli accolti in strutture sanitarie, di assistenza sociale, di educazione
e similari, o detenuti in istituti penitenziari e similari, osservate le norme di ciascuna struttura, e che, per tale ragione,
siano impediti di esercitare in condizioni normali la pratica religiosa e lo richiedano. La Repubblica Federale del Brasile garantisce alla Chiesa Cattolica il diritto di svolgere
questo servizio, inerente alla sua stessa missione.
ARTICOLO 9
Il riconoscimento reciproco
di titoli e qualificazioni di livello universitario dipenderà dai requisiti degli ordinamenti giuridici, rispettivamente della
Santa Sede e del Brasile.
ARTICOLO 10
La Chiesa Cattolica, attenta al principio di cooperazione con lo Stato, continuerà a porre le sue istituzioni di insegnamento, a tutti i
livelli, a servizio della società, in conformità con i suoi propri fini e con le esigenze dell’ordinamento giuridico
brasiliano.
§ 1º. La Repubblica Federale del Brasile riconosce alla Chiesa Cattolica il
diritto di costituire e dirigere Seminari e altri Istituti ecclesiastici di formazione e cultura.
§ 2º. Il riconoscimento degli
effetti civili degli studi, gradi e titoli ottenuti nei Seminari e negli Istituti precedentemente menzionati è regolato dall’ordinamento
giuridico brasiliano, in condizioni di parità con studi di identica natura.
ARTICOLO 11
La Repubblica Federale del Brasile, nel rispetto del diritto di libertà religiosa, della diversità culturale e della pluralità confessionale
del Paese, rispetta l’importanza dell’insegnamento religioso in vista della formazione integrale della persona
umana.
§ 1º. L’insegnamento
religioso, sia quello cattolico sia quello di altre confessioni religiose, di carattere facoltativo, costituisce disciplina
dell’orario normale delle scuole pubbliche di insegnamento di base, nel rispetto della diversità culturale religiosa
del Brasile, in conformità con la Costituzione e le
altre leggi vigenti, senza alcun tipo di discriminazione.
ARTICOLO 12
Il matrimonio celebrato in
conformità con il diritto canonico, che rispetti anche le esigenze fissate dal diritto brasiliano per contrarre matrimonio,
produce gli effetti civili, mediante la registrazione nell’apposito registro civile, a decorrere dalla data della sua
celebrazione.
§ 1º. La delibazione delle
sentenze ecclesiastiche in materia matrimoniale, confermate dall’organo di controllo superiore della Santa Sede, sarà
effettuata nei termini della legislazione brasiliana relativa alla delibazione delle sentenze straniere.
ARTICOLO 13
È garantito il segreto dell’ufficio
sacerdotale, specialmente quello della confessione sacramentale.
ARTICOLO 14
La Repubblica Federale del
Brasile dichiara il suo impegno nella destinazione di spazi a fini religiosi, che dovranno essere previsti negli strumenti
di pianificazione urbana, da stabilirsi nei rispettivi piani urbanistici.
ARTICOLO 15
Alle persone giuridiche ecclesiastiche,
così come al patrimonio, rendite e servizi collegati alle loro finalità essenziali, è riconosciuta la garanzia dell’immunità
tributaria relativa alle imposte, in conformità con la Costituzione brasiliana.
§ 1º. Ai fini tributari, le
persone giuridiche della Chiesa Cattolica che svolgano attività sociale ed educativa senza fini di lucro, riceveranno lo stesso
trattamento e i benefici attribuiti agli enti filantropici riconosciuti dall’ordinamento giuridico brasiliano, anche
per quanto riguarda i requisiti e gli obblighi richiesti ai fini dell’immunità e delle esenzioni.
ARTICOLO 16
Dato il carattere peculiare
religioso e beneficente della Chiesa Cattolica e delle sue istituzioni:
I.
Il vincolo tra i ministri ordinati o i fedeli
consacrati mediante voti e le Diocesi o gli Istituti Religiosi e equiparati è di carattere religioso e pertanto, osservato
quanto disposto nella legislazione del lavoro brasiliana, non genera, per se stesso, vincolo di impiego, a meno che non risulti
provato lo snaturamento dell’istituzione ecclesiastica.
II. Compiti di indole apostolica, pastorale, liturgica, catechetica, assistenziale,
di promozione umana, e simili, potranno essere realizzati a titolo volontario, osservato ciò che prescrive la legislazione
del lavoro brasiliana.
ARTICOLO 17
I Vescovi, nell’esercizio
del loro ministero pastorale, potranno invitare sacerdoti, membri di istituti religiosi e laici, che non abbiano nazionalità
brasiliana, per prestare servizio nel territorio delle loro Diocesi, e chiedere alle autorità brasiliane, in loro nome, la
concessione del visto per svolgere attività pastorale in Brasile.
§ 1º. A seguito della richiesta
formale del Vescovo, in conformità con l’ordinamento giuridico brasiliano, potrà essere concesso il visto permanente
o temporaneo, secondo il caso, per i motivi sopra esposti.
ARTICOLO 18
Il presente Accordo potrà
essere integrato attraverso la stipulazione di accordi complementari tra le Alte Parti Contraenti.
§ 1º. Organi del Governo brasiliano,
nell’ambito delle rispettive competenze, e la Conferenza
Nazionale dei Vescovi del Brasile, debitamente autorizzata dalla Santa Sede, potranno concludere intese su
materie specifiche, per la piena esecuzione del presente Accordo.
ARTICOLO 19
Qualunque divergenza nell’applicazione
o interpretazione del presente Accordo sarà risolta mediante trattative diplomatiche dirette.
ARTICOLO 20
Il presente Accordo entrerà
in vigore al momento dello scambio degli strumenti di ratifica, fatte salve le situazioni giuridiche esistenti e costituite
in forza del Decreto n. 119-A, del 7 gennaio 1890, e dell’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Federale
del Brasile sull’Assistenza Religiosa alle Forze Armate, del 23 ottobre 1989.
Fatto nella Città del Vaticano,
nel giorno 13 del mese di novembre dell’anno 2008, in
due originali, nelle lingue italiana e portoghese, essendo entrambi i testi ugualmente autentici.
Per la Santa Sede
Per la Repubblica Federale del Brasile |
Acordo entre
a REPÚBLICA FEDERATIVA DO BRASIL E A Santa Sé
RELATIVO AO ESTATUTO JURÍDICO DA IGREJA CATÓLICA NO BRASIL
A Santa Sé e a República Federativa do Brasil, doravante denominadas
Altas Partes Contratantes;
Considerando que a Santa Sé é a suprema
autoridade da Igreja Católica, regida pelo Direito Canônico;
Considerando as relações históricas entre a Igreja Católica e o Brasil e suas respectivas responsabilidades
a serviço da sociedade e do bem integral da pessoa humana;
Afirmando que as Altas Partes Contratantes são, cada uma na própria ordem, autônomas, independentes e soberanas e cooperam para a construção de uma sociedade
mais justa, pacífica e fraterna;
Baseando-se, a Santa Sé, nos documentos do Concílio Vaticano II e no Código de Direito Canônico,
e a República Federativa do Brasil, no seu ordenamento jurídico;
Reafirmando a adesão ao princípio, internacionalmente reconhecido, de liberdade
religiosa;
Reconhecendo que a Constituição brasileira garante o livre exercício
dos cultos religiosos;
Animados da intenção de fortalecer
e incentivar as mútuas relações já existentes;
Convieram no seguinte:
ARTIGO 1°
As Altas Partes Contratantes continuarão a ser representadas, em suas relações
diplomáticas, por um Núncio Apostólico acreditado junto à República Federativa do Brasil
e por um Embaixador(a) do Brasil acreditado(a) junto à Santa Sé, com as imunidades e garantias asseguradas pela Convenção
de Viena sobre Relações Diplomáticas, de 18 de abril de 1961, e demais regras internacionais.
ARTIGO
2°
A
República Federativa do Brasil, com fundamento no direito de liberdade religiosa, reconhece à Igreja Católica o direito de
desempenhar a sua missão apostólica, garantindo o exercício público de suas atividades, observado o ordenamento jurídico brasileiro.
ARTIGO 3°
A República Federativa do Brasil reafirma a personalidade jurídica da Igreja Católica e de todas as Instituições Eclesiásticas que possuem tal personalidade em conformidade
com o direito canônico, desde que não contrarie o sistema constitucional e as leis brasileiras, tais como Conferência Episcopal,
Províncias Eclesiásticas, Arquidioceses, Dioceses, Prelazias Territoriais ou Pessoais, Vicariatos e Prefeituras Apostólicas,
Administrações Apostólicas, Administrações Apostólicas Pessoais, Missões Sui Iuris,
Ordinariado Militar e Ordinariados para os Fiéis de Outros Ritos, Paróquias, Institutos de Vida Consagrada e Sociedades de
Vida Apostólica.
§ 1º. A Igreja Católica pode livremente criar, modificar ou extinguir todas as Instituições Eclesiásticas mencionadas no caput deste artigo.
§2°. A personalidade jurídica das Instituições
Eclesiásticas será reconhecida pela República Federativa do Brasil mediante a inscrição no respectivo registro do ato de criação,
nos termos da legislação brasileira, vedado ao poder público negar-lhes reconhecimento ou registro do ato de criação, devendo
também ser averbadas todas as alterações por que passar o ato.
ARTIGO 4°
A Santa Sé declara que nenhuma circunscrição eclesiástica do Brasil dependerá de
Bispo cuja sede esteja fixada em território estrangeiro.
ARTIGO 5°
As pessoas jurídicas eclesiásticas, reconhecidas nos termos do Artigo 3º, que,
além de fins religiosos, persigam fins de assistência e solidariedade social, desenvolverão a própria atividade e gozarão
de todos os direitos, imunidades, isenções e benefícios atribuídos às entidades com fins de natureza semelhante previstos
no ordenamento jurídico brasileiro, desde que observados os requisitos e obrigações
exigidos pela legislação brasileira.
ARTIGO 6°
As Altas Partes reconhecem que o patrimônio
histórico, artístico e cultural da Igreja Católica, assim como os documentos custodiados nos seus arquivos e bibliotecas, constituem parte relevante do patrimônio cultural brasileiro, e continuarão a cooperar
para salvaguardar, valorizar e promover a fruição dos bens, móveis e imóveis, de propriedade da Igreja Católica ou de
outras pessoas jurídicas eclesiásticas, que sejam considerados pelo Brasil como parte de seu patrimônio cultural e artístico.
§ 1º. A República Federativa do Brasil,
em atenção ao princípio da cooperação, reconhece que a finalidade própria dos bens eclesiásticos mencionados no caput deste artigo deve ser salvaguardada pelo ordenamento jurídico brasileiro, sem prejuízo de outras finalidades,
que possam surgir da sua natureza cultural.
§ 2º. A Igreja Católica, ciente do valor
do seu patrimônio cultural, compromete-se a facilitar o acesso a ele para todos os que queiram conhecê-lo e estudá-lo, salvaguardadas
as suas finalidades religiosas e as exigências de sua proteção e da tutela dos arquivos.
ARTIGO 7°
A República Federativa do Brasil assegura, nos termos do seu ordenamento jurídico,
as medidas necessárias para garantir a proteção dos lugares de culto da Igreja Católica e de suas liturgias, símbolos, imagens
e objetos cultuais, contra toda forma de violação, desrespeito e uso ilegítimo.
§ 1º Nenhum edifício, dependência ou objeto afeto ao culto católico, observada a função social
da propriedade e a legislação, pode ser demolido, ocupado, transportado, sujeito a obras ou destinado pelo Estado e entidades
públicas a outro fim, salvo por necessidade ou utilidade pública, ou por interesse social, nos termos da Constituição brasileira.
ARTIGO 8º
A Igreja Católica, em vista do bem comum da sociedade
brasileira, especialmente dos cidadãos mais necessitados, compromete-se, observadas as exigências da lei, a dar assistência
espiritual aos fiéis internados em estabelecimentos de saúde, de assistência social, de educação ou similar, ou detidos em
estabelecimento prisional ou similar, observadas as normas de cada estabelecimento, e que, por essa razão, estejam impedidos
de exercer em condições normais a prática religiosa e a requeiram. A República Federativa do Brasil garante à Igreja Católica
o direito de exercer este serviço, inerente à sua própria missão.
ARTIGO 9º
O reconhecimento recíproco de títulos e qualificações em nível de Graduação
e Pós-Graduação estará sujeito, respectivamente, às exigências dos ordenamentos jurídicos brasileiro e da Santa Sé.
ARTIGO 10
A Igreja Católica, em atenção ao princípio de cooperação com o Estado, continuará
a colocar suas instituições de ensino, em todos os níveis, a serviço da sociedade, em conformidade com seus fins e com as
exigências do ordenamento jurídico brasileiro.
§ 1 °. A República Federativa do Brasil
reconhece à Igreja Católica o direito de constituir e administrar Seminários e outros Institutos eclesiásticos de formação
e cultura.
§ 2º. O reconhecimento dos efeitos civis dos
estudos, graus e títulos obtidos nos Seminários e Institutos antes mencionados é regulado pelo ordenamento jurídico brasileiro,
em condição de paridade com estudos de idêntica natureza.
ARTIGO 11
A República Federativa
do Brasil, em observância ao direito de liberdade religiosa, da diversidade cultural e da pluralidade confessional do País,
respeita a importância do ensino religioso em vista da formação integral da pessoa.
§ 1º. O ensino religioso, católico e de outras
confissões religiosas, de matrícula facultativa, constitui disciplina dos horários normais das escolas públicas de
ensino fundamental, assegurado o respeito à diversidade cultural religiosa do Brasil, em conformidade com a Constituição e
as outras leis vigentes, sem qualquer forma de discriminação.
ARTIGO 12
O casamento celebrado em conformidade com as leis canônicas, que atender também
às exigências estabelecidas pelo direito brasileiro para contrair o casamento, produz os efeitos civis, desde que registrado
no registro próprio, produzindo efeitos a partir da data da sua celebração.
§ 1º. A homologação das sentenças eclesiásticas em matéria matrimonial, confirmadas
pelo órgão de controle superior da Santa Sé, será efetuada nos termos da legislação brasileira sobre homologação de sentenças
estrangeiras.
ARTIGO 13
É garantido o segredo do oficio sacerdotal,
especialmente o da confissão sacramental.
ARTIGO 14
A República Federativa
do Brasil declara o seu empenho na destinação de espaços a fins religiosos, que deverão ser previstos nos instrumentos de
planejamento urbano a serem estabelecidos no respectivo Plano Diretor.
ARTIGO 15
Às pessoas jurídicas eclesiásticas, assim como ao patrimônio, renda e serviços
relacionados com as suas finalidades essenciais, é reconhecida a garantia de imunidade tributária referente aos impostos,
em conformidade com a Constituição brasileira.
§ 1º. Para fins tributários, as pessoas jurídicas da Igreja Católica que exerçam
atividade social e educacional sem finalidade lucrativa receberão o mesmo tratamento e benefícios outorgados às entidades
filantrópicas reconhecidas pelo ordenamento jurídico brasileiro, inclusive, em termos de requisitos e obrigações exigidos
para fins de imunidade e isenção.
ARTIGO 16
Dado o caráter peculiar religioso e beneficente da Igreja Católica
e de suas instituições:
I. O vínculo entre os ministros ordenados ou fiéis consagrados mediante votos e as Dioceses ou Institutos Religiosos e
equiparados é de caráter religioso e portanto, observado o disposto na legislação trabalhista brasileira, não gera, por si
mesmo, vínculo empregatício, a não ser que seja provado o desvirtuamento da instituição eclesiástica.
II. As tarefas de índole apostólica, pastoral, litúrgica, catequética, assistencial, de promoção
humana e semelhantes poderão ser realizadas a título voluntário, observado o disposto na legislação trabalhista brasileira.
ARTIGO 17
Os Bispos, no exercício de seu ministério
pastoral, poderão convidar sacerdotes, membros de institutos religiosos e leigos, que não tenham nacionalidade brasileira,
para servir no território de suas dioceses, e pedir às autoridades brasileiras, em nome deles, a concessão do visto para exercer
atividade pastoral no Brasil.
§ 1º. Em conseqüência do pedido formal
do Bispo, de acordo com ordenamento jurídico brasileiro, poderá ser concedido o visto permanente ou temporário, conforme o
caso, pelos motivos acima expostos.
ARTIGO 18
O presente Acordo poderá ser complementado por ajustes concluídos entre as Altas
Partes Contratantes.
§ 1º. Órgãos do Governo brasileiro, no âmbito de suas respectivas competências,
e a Conferência Nacional dos Bispos do Brasil, devidamente autorizada pela Santa Sé, poderão celebrar convênios sobre matérias
específicas, para implementação do presente Acordo.
ARTIGO 19
Quaisquer divergências na aplicação ou interpretação do presente Acordo serão resolvidas
por negociações diplomáticas diretas.
ARTIGO 20
O presente Acordo entrará em vigor na data da troca dos instrumentos de ratificação,
ressalvadas as situações jurídicas existentes e constituídas ao abrigo do Decreto n.º 119-A, de 07 de janeiro de 1890 e do
Acordo entre a Santa Sé e a República Federativa do Brasil sobre Assistência Religiosa às Forças Armadas, de 23 de outubro
de 1989.
Feito na Cidade do Vaticano, aos 13 dias do mês de novembro do ano de 2008, em dois originais,
nos idiomas português e italiano, sendo ambos os textos igualmente autênticos.
Pela República Federativa do Brasil Pela Santa Sé
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